Il cacciatore di comete by Paolo Ferri

Il cacciatore di comete by Paolo Ferri

autore:Paolo Ferri [Ferri, Paolo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: i Robinson / Letture
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2020-06-10T16:00:00+00:00


Il problema della perdita di gas si trascina

Il 2009 fu un anno abbastanza tranquillo. Dall’inizio di aprile fino all’inizio di settembre ci potemmo permettere di mettere di nuovo Rosetta in modalità NSHM, e stavolta per ben cinque mesi consecutivi, lasciando poche possibilità di eseguire attività sulla sonda. Il che significava un lungo periodo di tranquillità per il team di operazioni, sempre che Rosetta collaborasse, come in effetti questa volta fece. Il team usò questo periodo per lavorare a due problemi piuttosto preoccupanti che erano apparsi durante il volo. Uno era il comportamento anomalo di due delle quattro ruote di reazione della sonda. Indispensabili per il controllo preciso dell’assetto del veicolo spaziale, lo svantaggio di queste ruote è che sono dei meccanismi in continuo movimento, e come tali soggetti a usura. Nel caso di Rosetta, pochi anni dopo il lancio le ruote cominciarono a mostrare un certo “rumore”, cioè un eccesso di attrito probabilmente causato da instabilità della loro struttura di sostegno. La cosa era estremamente preoccupante dato che delle quattro ruote ce ne servivano almeno tre, e comunque avremmo preferito continuare ad usarle tutte e quattro, per semplificare la pianificazione delle manovre di assetto. Con due ruote che mostravano segni di usura, e molti anni di volo davanti a noi, avevamo un bel grattacapo da risolvere. Iniziammo varie discussioni con la ditta che aveva prodotto le ruote, per identificare possibili azioni che curassero il problema, o almeno un modo di utilizzo che evitasse di peggiorare la situazione. Una possibile azione era provare a lubrificare le ruote, tramite un ingegnoso sistema di riscaldamento di un contenitore di lubrificante di riserva a bordo. Pianificammo questo tentativo sulla ruota B per l’autunno, durante il successivo avvicinamento alla Terra. In parallelo cominciammo a studiare modi di utilizzo che rallentassero la velocità delle ruote, sperando così di ritardare il processo di usura.

L’altro problema era quello della possibile perdita di elio gassoso del sistema di propulsione, scoperta nel 2006. Il momento di giungere a una risoluzione di questo problema si avvicinava e non c’era più molto tempo a disposizione prima della prevista ri-pressurizzazione, nel 2011. Ci volle parecchio prima che l’Astrium producesse un’analisi delle possibili cause della misura di pressione zero che avevamo rilevato improvvisamente anni prima a monte del regolatore di pressione del sistema di propulsione della sonda. Quando ricevemmo il rapporto finale la conclusione era abbastanza ovvia: non si poteva determinare la causa con sicurezza, ma poteva essere una perdita in una delle valvole pirotecniche, in una delle valvole di controllo, o nel regolatore di pressione. In caso di ri-pressurizzazione la probabilità di un evento catastrofico (la rottura dei condotti di elio gassoso) era considerata bassa, ma data la gravità delle conseguenze, Astrium raccomandava, se possibile, di non ri-pressurizzare e finire la missione con la pressione rimanente a valle del regolatore. Questo rapporto non ci aiutava molto, ma almeno confermava le conclusioni preliminari cui eravamo arrivati quando avevamo scoperto il problema. Come spesso succede, il problema ricadeva sulle spalle degli operatori, cioè sulle nostre, e lo dovevamo risolvere noi, in un modo o nell’altro.



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